Ansia,  Le nostre ricette

I diari del lievito: giorno 1 – Pane

Per la serie “sono in isolamento senza un’impastatrice” ecco una ricetta di pane comodo senza impasto, quindi senza impazzire con incordature e senza dover mettere alla prova i muscoli che non ho, presa direttamente dal blog di Benedetta (link qui).
In questi giorni di isolamento in cui lo smartworking e Netflix la fanno da padrone, mi piace molto cimentarmi in queste ricette in cui le lievitazioni sono più lunghe.
Tanto non ho vincoli di orario (non credo che il consueto appuntamento con la Nintendo Switch rientri in questa categoria), quindi posso tranquillamente impastare alle sette del mattino o infornare cose all’una di notte senza che la mia vita non venga sconvolta in alcun modo. Se poi vogliamo aggiungere che ho scordato di prendere il pane al supermercato e non ho intenzione di uscire per altre due settimane direi che farsi il pane in casa sia diventato quasi un obbligo.
Ho saltato proprio il banco del pane come se una voce dentro di me volesse assolutamente farmi cimentare con questo impasto lievitato.
Ho uno strano rapporto con le cose che devono lievitare. Da un lato una passione smodata perché l’idea di impastare qualcosa che cresce amorevolmente alla tiepida luce della lampadina del forno o avvolta fra le coperte vicino al termosifone mi dà una gioia incredibile. Dall’altro ho come l’impressione che senza la supervisione di mia mamma tutto quello che impasto faccia sempre fatica a crescere, soprattutto ora che gli scaffali delle farine sono ormai vuoti e devo fare con le cose che sono rimaste in casa.
Ma probabilmente mi ha già insegnato abbastanza per farmi camminare con le mie gambe.
Ecco quindi che, alla fine, sono riuscita a sfornare questo pane meraviglioso, croccante fuori e alveolato dentro. Non mi verrà mai più così bene.

Ingredienti:
400 gr di farina 0
300 ml di acqua
2/3 gr di lievito di birra disidratato
1/2 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

Procedimento:
Mettere in una ciotola la farina con il lievito di birra disidratato, il mezzo cucchiaino di zucchero per attivare il lievito, il sale e mescolare. Il lievito disidratato che ho utilizzato necessita di attivazione quindi l’ho messo prima in 25 ml di acqua (sottraendoli dal totale della ricetta) con il 1/2 cucchiaino di zucchero e l’ho lasciato attivare per 10 minuti prima di aggiungerlo alla farina.
Aggiungere quindi l’acqua poco alla volta mescolando con una forchetta e lasciare riposare l’impasto nella ciotola per 10/15 minuti. Riprendere l’impasto e con una spatola da cucina girarlo diverse volte e lasciarlo riposare nuovamente per 10 minuti. Ripetere questo passaggio per due o tre volte e si vedrà l’impasto sempre più liscio e omogeneo. Infine mettere l’impasto a lievitare in frigorifero, coperto con pellicola. Benedetta dice che il tempo di lievitazione può andare da un minimo di 6 ore ad un massimo di 24 ore. Io l’ho preparato nel tardo pomeriggio e l’ho cotto dopo pranzo il giorno dopo.
Quando si decide di procedere con la cottura prendere l’impasto lievitato dal frigorifero, infarinare bene il piano di lavoro e allargare bene con le dita fino a formare un rettangolo. Fare delle pieghe all’impasto due volte, richiudendolo a libro e poi arrotondare fino formare una palla. Metterlo quindi in una ciotola con dentro un canovaccio ben infarinato e lasciarlo lievitare fino al raddoppio del volume, circa 90 minuti.
A fine lievitazione Benedetta ci suggerisce di cuocere il pane in una pentola con coperchio preriscaldata dentro al forno. Io ho usato una teglia di ceramica, messa a scaldare mentre portavo il forno a 230° in preparazione alla cottura, coperta, durante la prima fase di cottura, con un foglio di alluminio. Fate attenzione mentre si trasferisce l’impasto dentro alla teglia bollente, è un attimo bruciarsi! (vi lascio immaginare il perché di queste raccomandazioni).
Infornare infine il pane coperto a 230° per 30 minuti. Togliere la copertura e proseguire la cottura a 220° per circa 20 minuti, finché non si sarà formata una bella crosticina croccante sul pane. Io durante gli ultimi 5 minuti ho girato il pane per farlo colorare un pochino di più anche sotto.

Bene, dopo aver dato prova a mia madre di saper camminare con le mie gambe, posso tornare alle mele di Zelda: Breath of the Wild che si stanno bruciando.


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