Ansia,  Le nostre ricette

L’amore ai tempi del Coronavirus

La tensione è alle stelle.
Le mani mi sudano, e anche se è ancora Febbraio sono pervaso da ondate di caldo che mi arroventano la faccia.
Metto la mano a coppetta e mi alito nel palmo.
Mh.
Estraggo veloce una Frisk e me la butto in bocca. Facciamo due.
Mai andare impreparati ad un primo appuntamento. È come andare in guerra.
Alito freschissimo. Barba regolata al punto giusto. Capelli da copertina di Cioè, mi sono perfino fatto la maschera. Profumo regalato a Natale spianato per l’occasione. Bidet eseguito in maniera approfondita, perché dopotutto sono un inguaribile ottimista.
Sai mai.
Sono pronto, ma lei ancora non si vede. Una coppia di anziani trascinano un carrellino lungo via Rizzoli, straborda di ogni ben di dio. Un tipo si aggiusta la mascherina sul volto. Sotto le Due Torri non tira nemmeno un filo di vento. La città è deserta.
Avrà letto il messaggio con l’orario? Questa cosa che la gente disattiva la spunta blu mi mette un’ansia assurda.
Mi appoggio contro la parete della Feltrinelli in attesa che lei si palesi.
E se mi fumassi una sigaretta? Meglio di no, non siamo ancora entrati in argomento, magari le fa schifo il fumo. Dio, lei sarebbe quella per cui smetterei di fumare una volta per tutte.
Dirò di più: credo che lei sia quella giusta. Me lo sento, è stato come un brivido la prima volta che l’ho vista in foto. C’è stata una connessione, come un filo rosso del destino che ci lega i mignoli.
Scommetto che avrà un profumo dolcissimo. Non vedo l’ora di potermi tuffare nei suoi capelli. E di presentarla ad Andrea, a Carlo, a Luca… dio, quanto saranno invidiosi!
E le vacanze insieme in Portogallo (ma anche a Budapest, sono di mentalità apertissima!), combinare le ferie per farci i ponti fuori porta, presentarla ai miei… Oddio, che emozione. Sto sudando freddo. Le notti insieme, gli sguardi, il sesso appassionato, ascoltare la musica fino ad addormentarci, la colazione a letto, i grattini, il bagno nudi d’estate, le promesse, adottare venti gatti, scegliere insieme i mobili dell’Ikea…
Eccola finalmente. Sta arrivando. La sua sagoma si staglia nell’immensa vacuità dell’area pedonale dei T-Days. Snella, i capelli boccolosi, un cappottino di lana color panna, avvolta nelle spire di una morbida sciarpa rossa. È qui. Sta arrivando.
Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum. Il cuore mi martella nella mascella. È bellissima, dal vivo è ancora meglio che in foto. Io questa me la sposo.
Si scosta un po’ la sciarpa, e con una mano si sgancia una mascherina da dietro l’orecchio.
“Ciao Alex. Ti facevo più alto.”
“Ciao! Adelaide? Oddio, ahah, così imbacuccata non ti avevo riconosciuta, ma sai che dal viv…”
“Sì, sì, certo. Me lo dicono spesso, dal vivo sono meglio che su Tinder. Scusami, non ho moltissimo tempo, volevo conoscerti ma dovrei scappare a fare la spesa.”
“C-come la spesa?”
“Ma sì, la Cate mi ha mandato una foto della Coop e ommioddio che ansia. Cioè se mi finiscono l’avocado strippo male.”
“Ah ma per la corsa alle provviste?”
“Ma sì. Cioè, davvero. Il Coronavairus è una cosa seria, non è da prendere sotto gamba. Lo dice anche mia sorella che lavora da Kiko. È finita pure l’acqua micellare.”
“Ma… vairus?”
“Certo, è inglese. Che poi si pronuncia veirass ma non voglio tirarmela perché so le lingue.”
“O-ok! Comunque scusami, sono molto emozionato e fa davvero caldissimo, sono un po’ impacciato, ahah!”
“Non è che hai la febbre?”
“Ma no, non credo.”
“Fermo lì.” Infila la mano nella borsa e sguaina un termometro auricolare. Me lo infila nell’orecchio.
Giuro che avrei sperato altro, non un termometro.
“36.9, non sei proprio freschissimo.”
“Ma Adelaide, è la mia normale temperatura.”
“Sarà, vedrò di fidarmi. Saliamo da me, forza, abito qui dietro.”
“Ma così? Subito?”
“Ti ho già detto che ho fretta. Questo Coronavairus mi mette ansia. Ma quindi andiamo o no? Cosa mi hai matchato a fare su Tinder?”
“Ah no, va bene, va bene.”
“Hai delle protezioni con te?”
“Beh, certo, ho sempre i profilat…”
“L’Amuchina.”
“L’Amuchina?”
“Sì, non sono riuscita a comprarla su Amazon. Se non ce l’hai guarda, possiamo anche finirla qui.”
“Non lo so. Non va bene quella per lavare la verdura? Adelaide non andartene, ti prego. Ti penso da giorni.”
“Mi dispiace. Non posso correre un rischio simile. Va bene rimorchiare da casa visto che Bonaccini mi ha chiuso tutto, ma così è troppo.”
“Ma Adelaide, mi hai messo il superlike.”
“Mi è partito per sbaglio.”
Si reinfila la mascherina, si cala la sciarpa sulla bocca e comincia a correre via, verso il tramonto di una Bologna deserta.

Mi stringo nelle spalle e butto la testa indietro. Raggiungo il pacchetto di sigarette in tasca e me ne accendo una. “Adelaide…” Uno sbuffo di fumo vola verso la Torre Asinelli.
Abbiamo sconfitto la friendzone, abbiamo sconfitto il ghosting, abbiamo sconfitto lo zombieing, abbiamo sconfitto l’orbiting… possiamo sconfiggere anche questa.
Sento vibrare il cellulare in tasca. È un vocale di Carlo.
“Oh vez, ho appena letto su internet che con la masturbazione e l’alcool si tiene lontani il Coronavirus! Sei già a posto, ahahah!”

Siamo in bolla vez, siamo in bolla.


~ L’ Angolo della Ricetta di Burro & Ansia ~

Questa ricetta non include: pasta, conserve, farina, legumi in scatola, latte fresco, pollo, suino, zucchine, melanzane, patate. Questa ricetta non include una ricetta, perché avete razziato tutto quanto, bestie.

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