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BEER ATTRACTION 2019

Bene, è venuto il momento dell’episodio di Beer & Anxiety più atteso di tutto l’anno.

Signore e signori, lo riconfermiamo: il Beer Attraction di Rimini è diventato ormai la Disneyland per gli adulti, Il Natale per gli appassionati della birra, il carnevale di Viareggio per la buzza.
Come ogni anno i birrifici e i microbirrifici di tutta Italia si sfidano in una battaglia senza esclusione di colpi per eleggere la migliore birra della sua categoria, e grazie a Dio noi ci troviamo proprio in mezzo al fuoco incrociato.

Ma bando alle ciance, prepariamo la saccoccia con il bicchiere, abbondanti gettoni per le degustazioni e le tigelle per fare fondo: che il Beer Attraction 2019 abbia inizio!

Inutile dirlo, non appena si sono aperte le porte della Fiera di Rimini la scena è stata la seguente:
Selena: “Ok, dovremmo lasciare i cappotti…”
Davide: “Sì, ma i Nani?”
Selena: “Ok, adesso li cerchiamo, prima dovremmo andar…”
Davide: “Non hai capito. I Nani.”
Selena: “Ma se prima passiamo a fare un gir…”
Davide: “I Nani. I Nani, I Nani, I Nani.”
Richard Benson: “I NANIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII”

Lo ammettiamo. La Gilda dei Nani Birrai ormai è fede per noi.  Li abbiamo scoperti un anno fa allo scorso Beer Attraction, quasi per caso, ed è stato amore a prima vista.

Dal 2013, grazie soprattutto alla passione per la birra e il fantasy dei due fondatori pisani il birrificio sembra non fermarsi mai. Le loro birre sono sempre fra le più innovative e creative, mantenendo una cura maniacale per la scelta delle materie prime. La proposta di quest’anno è stata la Clerus, una tripel belga magicamente arricchita dalla fermentazione del miele. Non pensavamo di poter sentire qualcosa di altrettanto buono quanto la Cordis ( già recensita su B&A) ma questa ce l’ha decisamente fatta.
Ecco, se potessimo descriverle in un modo diverso dal solito, le birre dei Nani sono decisamente “divertenti” da bere. Continuate così, Nanetti del nostro cuore!
P.s.: Mi raccomando, andate a trovarli nella loro nuova Taverna-Hamburgeria di Pontremoli!

La nostra missione continua, spostandoci di pochi metri e rimanendo sempre in Toscana con un grande nome ovvero il Birrificio del Forte.
Beh, siamo al cospetto di una birra che ha avuto l’onore di ricevere l’oro nella Coppa del Mondo, e non stiamo scherzando: la Mancina ci ha lasciato a bocca aperta, è effettivamente strepitosa. E’ intensa, è speziata, è corposa ma allo stesso tempo scorre che è un piacere: un’esecuzione pressoché perfetta. Chapeau!
Abbiamo continuato poi con la 2 Cilindri, una bella birra scura di stampo porter, dalle note di caffè ma dal carattere vellutato, anch’essa pluripremiata nel mondo.

Ora ci attende il Veneto, dove da un piccolo birrificio una presa di posizione decide di dare un’impronta tutta nuova alla birra: siamo al cospetto di Ofelia, dove dal motto “senza compromessi” scaturiscono birre che pur rispettando i dettami tradizionali riescono sempre a esprimere il carattere deciso dei loro creatori.
La Amitabh, una english IPA ormai famosa anche all’estero, rispetta in pieno la filosofia della casa: troviamo lo stile tipico della IPA ma con un’intensa ricerca dell’equilibrio fra le note amare, differenziandosi dunque soprattutto nel finale luppolato.
Siete coraggiosi? Volete provare qualcosa di insolito e talmente acido da far impallidire i Prozac+?
Provate la Acidissimo Me, e fateci sapere!

La birra comincia a farsi sentire, i ricordi ad annebbiarsi, ma vediamo di spremere le meningi per voi…

Siamo passati a trovare i ragazzi di Retorto (già recensita la loro fantastica Vincent Vega!), del Birrificio Canediguerra, del Birrificio East Side (Incredibile, la loro Mea Culpa causa dei veri e propri brividi lungo la schiena!) e dei nostri regaz compaesani di Birra Bellazzi (La Jana è davvero una figata!)

Ma ogni bella storia ha una conclusione, un dolce lieto fine del tutto inaspettato.
Andare a trovare il Birrificio Amarcord di Rimini è come tornare a casa. ( Silvia, ti lovviamo tantissimo!).
Ogni anno sempre un’accoglienza calorosissima e sempre qualcosa di nuovo da assaggiare: dapprima la IGA, l’Italian Grape Ale, novità a tiratura limitata nata dalla fermentazione delle uve romagnole, e a seguire siamo stati coccolati dalle sapienti mani del Bartender Charles Flamminio, che ci ha preparato sotto gli occhi un beer cocktail. Un moscow mule unico creato sulla base della Gradisca Amarcord e arricchito dalle note aromatiche dell’essenza di bergamotto. Davvero, è stato indimenticabile.

Beh, ragazzi, noi ora abbiamo un treno da prendere per tornare ( ma seriamente, venire in macchina al Beer Attraction vuol dire volersi male), con la pancia piena di birra e il cuore colmo di gioia.
Mentre smaltiamo la sbornia godetevi le nostre foto, in regalo alcune foto della fauna locale che ha esagerato con le degustazioni!

Ci vediamo al Beer Attraction 2020!

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