Ansia

Canto di Capodanno – Capitolo Uno

Una scarica di glitch grafici mi si pianta nelle retine, mentre lo spettro extradimensionale prende forma e mi fissa da burroeansia.it.

“Davide, hai scritto qualcosa per il blog?” sussurra l’entità avvolta dalla luce.

Sono sopraffatto dalle emozioni. Una mezza via fra il pianto isterico e l’estasi mistica.

Ecco, mi sento come Paolo Brosio a Medjugorje.

“Io… Io… non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola, ed io sarò salvato.”

“Davide, ma che cazzo stai dicendo? Non sono mica la Madonna!”

“Rivelami il tuo nome, entità.”

“Cerca la risposta dentro di te, in fondo al tuo cuore sai chi sono.”

“N-non può essere.”

“Dì il mio nome.”

“G…Galadriel?”

“Imbecille, sono la Selena.”

Un po’ frastornato dallo shock di non avere purtroppo la regina degli Elfi al mio cospetto, rimango attonito a fissare lo schermo con la testa fra le mani.

“Avanti, cosa vuoi da me? Perchè hai assunto questa forma? Perchè riesci a palesarti attraverso i blog di cucina? Perchè compari proprio oggi che è capodanno? Perchè ultimamente tutti i film con Sandra Bullock fanno cagare?”

“Davide, lascia parlare me per favore. Sono qui perchè l’universo oggi collasserà su sé stesso, semplice.”

“Oh beh, dai, almeno così non devo tornare a lavoro il 2 Gennaio.”

Il volto dello spettro comincia a rabbuiarsi. Avverto una morsa gelida attorno al collo.

E’ come se lo sentissi respirare attraverso me.

“Vedi, a causa di una promessa che farai stanotte, aumenterai esponenzialmente l’entropia di questo universo, facendolo oscillare e scontrare con quelli adiacenti.

E sarà questione di poche ore prima che questi si sovrapporranno uno con l’altro, fondendo gli stati entropici di passato, presente e futuro fino al collasso della realtà nel Big Crunch.”

“Mh. D-devo… devo mettermi le scarpe? Sele, non sto capendo.”

“Tuttavia, ci sarà qualcosa che potrai fare. Nel paradosso spazio-temporale che hai creato nell’universo Gamma, quello futuro, qualcosa gioca a tuo favore. Al sovrapporsi degli universi, ad ogni intersezione di superstringhe, la proiezione quantistica del tuo Io riuscirà a palesarsi e ad assumere una forma energetica percepibile, stanotte. Un po’ come è successo con me: dal generarsi dell’Intersezione, il tuo subconscio si è manifestato sotto forma della Selena. Sotto forma di qualcuno che almeno avresti ascoltato, una volta tanto.”

“Arriva al punto, demone-quantico con le pere.”

“Stanotte, verranno a farti visita tre manifestazioni. Tre spettri, se preferisci chiamarli così. Uno dall’Universo Alfa, il passato, uno dal Beta, il presente e uno dal Gamma, il futuro.

Per carità di Dio, ascolta quello che avranno da dirti. E impara qualcosa, stavolta. Fallo, o la realtà cesserà di esistere.”

“Santo Dio, che ansia. Ok, ci proverò.”

“Bene. È giunto il momento di lasciare il posto all’Araldo delle Cose Perse.”

L’immagine della Selena comincia a perdere dati, i movimenti delle sue labbra sono lenti e non sincronizzati col suono che ne esce.

“Ora vado Davide, avverto che il mio tempo sta scadere.”

“Credo sia colpa della fibra della Vodafone, Selena.”

 

Lo schermo si spegne, sfrigolando. Dell’entità non c’è più nessuna traccia. La stanza ora pare svuotata dall’elettricità statica che la permeava.

 

“L’Araldo delle Cose Perse… chissà cosa avrà voluto dire. Urge una doccia gelida per svegliarmi, altro che caffè.” ripeto fra me e me.

Mi spoglio e mi fiondo in bagno ciondolando come la Contessa Melania del Pratello il venerdì sera. Apro il rubinetto della doccia, e aspetto che l’acqua raggiunga temperature umane.

 

Ad un tratto, un vago sentore di cloaca pervade l’aria.

Mi volto e per poco non vengo stravolto dalla visione.

Un uomo era seduto sul water.

Un sorriso un po’ sbilenco, un cappellino dei Chicago Bulls calato sulla fronte, un chiodo di pelle scura, una maglietta di Dylan Dog. Sorride, mentre gioca al Gameboy.

Un GameBoy. E non l’Advance, non il color. Il Mattone.

“Ciao Davide. Hai mica da scambiare un Vulpix? Su Pokémon Rosso non si può catturare.”

“N-non è possibile. Non puoi essere proprio tu l’Araldo delle Cose Perse.”

“Davide, abbiamo una lunga chiacchierata da fare. E scusami se sono passato a cagare da te, ma in bagno da me c’è Cisco che ci sta mettendo un’eternità.”

“NON E’ POSSIBILE.”

 

E caddi come corpo morto cade.